Con grande
piacere riparliamo di un argomento, già oggetto di un articolo pubblicato in
Dicembre 2012: Arte e QR Code.
Negli ultimi
mesi sono apparsi in rete alcuni articoli che segnalavano, in alcune città
italiane, mostre d’Arte, in cui i codici sono parte integrante
dell’opera.
Il binomio,
porta un valore aggiunto.
La difficoltà di
riprodurre con il pennello i codici, specie se di piccole dimensioni, rende già
di per sé l’opera un prodotto artistico raffinato che richiede alta precisione,
inoltre considerando che l’integrazione del QR crea un ponte che collega al
mondo multimediale professionale, l’opera ha sicuramente qualcosa in più.
Nell’era di
Internet e dei Social network sono subentrate nuove dinamiche di
produzione dell’arte contemporanea che ora è più partecipativa e coinvolgente.
Da considerare,
altresì, il continuo inesorabile aumento dell’utilizzo di smartphone che fa sì che anche i visitatori delle mostre e dei musei abbiano un diverso approccio
con l’arte.
In questi giorni
si sta volgendo a Trieste una personale della Pittrice Iconografa triestina Carolina Franza che ha saputo realizzare con questa sua esposizione di opere, realizzate utilizzando l’antica tecnica delle Icone e
dipingendo codici QR,una vera mostra d’arte 2.0 .
Come è
possibile? E’ la stessa autrice che lo
spiega:
“Salve, sono
Carolina Franza, l’autrice delle icone con i codici QR inseriti. Come è nata
quest’idea? Non da me, ma dalla blogger Marianita Biagiotti che porta avanti
questo blog.
Ma vediamo com’è andata. La faccenda non è
stata semplicissima, in quanto prima, e con molta pazienza, Marianita mi ha
spiegato che cos’è e come funziona un codice QR! In realtà, questo processo è
durato sei mesi, un anno!
Rimanevano
aperti due quesiti: uno, come inserire in modo congruo un codice così moderno
in un’arte tradizionale. La risposta si può leggere nelle pagine precedenti di
questo stesso blog.
L’altro quesito
era: come realizzare questi quadratini con pennello con materiale materico, in
dimensioni minime? In effetti, è
difficoltoso, in quanto anche in antico i disegni geometrici venivano fatti su
carta, non su tavola impressa, e con inchiostri, non con tempere. Si realizzano
abbastanza facilmente, seppur molto laboriosamente, quando sono ad esempio con
una misura di venti per venti centimetri.
Più piccoli è quasi impossibile, visto che la materia impedisce una
precisione tipica della stampa.
Ecco una
nuova icona raffigurante l’Evangelista, Medico e Pittore San Luca. Nell’immagine
è inserito un codice QR: mentre San Luca dipinge la Madre di Dio che gli
appare, nel codice è racchiuso un video dove io stessa dipingo l’icona della
Sapienza divina, con gli stessi metodi con cui è dipinta quest’icona.
L’icona di San
Raffaele Arcangelo è di proprietà di Marianita, in quanto è un lavoro che
abbiamo realizzato insieme, lei per l’ideazione, io per la realizzazione:
legno, bisso di lino, alabastro di Volterra, oro zecchino a 23 carati e ¾,
verde malachite polverizzata, nero d’avorio autentico di pura zanna d’elefante,
vernice mastice. Che grandissima emozione quando abbiamo visto funzionare il
codice!!!
Per ulteriori
domande, scrivete pure, saremo felici di rispondere alle vostre domande!” .
Una altra Icona con il codice QR. E' realizzata su tavola di abete, bisso di lino, alabastro di Volterra. La foglia d'oro 23 carati e 3/4 è su base di bolo rosso temperato con la chiara d'uovo, secondo il "Libro dell'Arte" di Cennino Cennini. Il colore blu ed il colore turchese sono entrambi pigmenti di cobalto temperati al tuorlo d'uovo. Il colore rosso è cinabro autentico (solfuro di mercurio).
Questi colori del QR CODE non sono realizzati al computer e poi dipinti, ma originalmente creati dall'artista Franza Carolina: essi riprendono il colore della Sofia con la rosa rossa posto al centro del codice, che in questo caso funge da cornice. Il video collegato si riferisce alla realizzazione dello stesso soggetto dell'icona."
Le Icone qui pubblicate ed altre opere posso essere ammirate fino al 13
giugno 2013, presso l'antico e storico Caffè Tommaseo in Trieste - Riva Tre
Novembre, 5, immerse in una affascinante atmosfera dove sono presenti gli stucchi dell’epoca
e le specchiere provenienti dal Belgio
nel 1830, oltre ai tavolini in marmo e ghisa. Il Caffè è tutelato come
monumento storico e artistico dal 1954.